“Donne e motori: gioia e basta”, il progetto fotografico del Museo Fratelli Cozzi, giunge alla sua terza edizione, consolidandosi come una mostra itinerante che celebra il contributo straordinario delle donne in vari ambiti: istituzionale, professionale, sociale, culturale e personale.
Ideato da Elisabetta Cozzi, fondatrice e presidente del Museo, il progetto immortala donne eccezionali a bordo di auto iconiche della collezione del museo, mettendo in risalto non solo la loro passione per i motori, ma anche il loro carisma, la forza e la personalità.
Tra le 40 testimonial selezionate per questa edizione, anche io, Francesca Stanguellini, ho avuto l’onore di partecipare a questa iniziativa, insieme alla mia amica Yuko Noguchi, giornalista e coordinatrice di ricerca storica per il mondo delle auto classiche. Le immagini che ci ritraggono non sono solo fotografie, ma veri e propri ritratti di sorellanza, in cui ogni scatto racconta una storia di passione, impegno e autentica bellezza.
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Il concetto di sorellanza
Il tema centrale di questa terza edizione del progetto è stato la sorellanza, un valore che sfida e ribalta lo stereotipo secondo cui le donne non sappiano fare squadra e siano sempre in competizione tra loro. Al contrario, questo progetto intende dimostrare la forza dell’unione, della collaborazione e della solidarietà femminile, in tutte le sue forme.
Le fotografie, scattate dalla talentuosa Camilla Albertini, milanese, laureata nel 2017 in fotografia presso l’Istituto Europeo di Design e con una carriera da freelance alle spalle, ritraggono donne che sono unite non solo da un legame professionale, ma anche da una connessione personale profonda, fondata sulla stima e l’amicizia. In queste immagini, ognuna di noi posa al fianco di un’altra donna con cui condivide una relazione di supporto e affetto, dando vita a un vero e proprio ritratto di sorellanza.
L’intento del progetto è quello di superare la tradizionale associazione tra “donna” e “motore”, spesso priva di sostanza e legata a cliché distorti, e di costruire un nuovo legame tra questi due mondi, tanto lontani quanto, in realtà, complementari. La fotografia diventa così il mezzo per raccontare una narrazione diversa: quella di donne che, come motori, sono capaci di spingere, innovare e costruire insieme, lasciando un’impronta forte e positiva nella società.
Le immagini, stampate in duplice copia, sono disponibili per essere ospitate in spazi espositivi pubblici e privati. Questo progetto ambizioso vuole infatti essere un invito a riflettere sul potere della sorellanza e sulla forza delle donne quando si uniscono per un obiettivo comune, dando voce a storie di empowerment, passione e solidarietà.
Grazie a Elisabetta Cozzi per avermi coinvolta in questa entusiasmante iniziativa e a tutte le altre donne che hanno condiviso con me questa avventura!